INSIEME PER DARE UNA MANO. Esperienza dei Salesiani Cooperatori tra i terremotati
Dall’8 al 9 aprile, come salesiani Cooperatori di Lombardia abbiamo aderito al progetto “Lavori…AMO… con voi” promosso dall’Associazione Salesiani Cooperatori della Regione Italia-Medio Oriente–Malta, destinato ai ragazzi e persone delle zone colpite dal terremoto in collaborazione con la Diocesi di Ascoli Piceno.
Un viaggio di dolore, di gratitudine e di sofferenza. Non sapevamo di preciso dove saremmo andati, ne’tanto meno cosa avremmo trovato, ne’cosa avrebbero visto i nostri occhi. Avevamo un solo desiderio: partire per andare a dare una mano a chi aveva bisogno di aiuto malgrado i grandi dubbi e le paure che nascevano dentro di noi: Saremo davvero in grado di dare una mano? Avremo la forza per confortare e aiutare chi ha bisogno o saremo tanto fragili da non riuscire a sopportare il dolore, la fatica, lo sforzo?
La motivazione a fare qualcosa per gli altri ha prevalso su ogni timore.
E’ difficile dar parola ai sentimenti provati negli istanti in cui abbiamo incontrato presso gli alberghi le persone e ascoltato i loro racconti, le loro storie spezzate… ci sentivamo impotenti di fronte a una tale sciagura, ci sentivamo frastornati e soli.
“BUTTARSI CONSAPEVOLMENTE INSIEME, questo è il modo con cui ci abbiamo vissuto questa breve esperienza di servizio..
Buttarsi, perché non sai come le tue mani e la tua testa potranno essere utili…
a qualcosa serviranno!
Consapevolmente, ossia cercando di adattarci alle situazioni e alle esigenze delle persone, mettendo in secondo piano i nostri bisogni e paure.
Insieme a persone che non conosci e incontri per la prima volta. E così scopri cosa vuol dire servire insieme, trovare delle risposte ai problemi in tempi brevi, ma anche scambiarsi le proprie conoscenze.
Due intensi giorni vissuti tra le persone che ci guardavano e sorridevano e capivamo che erano felici di vederci senza conoscerci, ed erano curiosi di sapere da dove venivamo, cosa facevamo e noi pronti ad ascoltare le loro storie…
A poco a poco, in maniera quasi impercettibile, ognuno di noi iniziava a sentirsi parte di qualcosa di grande, di qualcosa di bello e unico e così ci siamo scoperti essere una piccola-grande famiglia che lavora, mangia, ride, si scambiano idee ed esperienze ma tutti insieme spinti dalla stessa voglia di servire. Eravamo una piccola comunità che stava facendo strada e santificava le feste col servizio.
Nell’atrio di un albergo abbiamo incontrato uno scultore, Mario: l’abbiamo osservato un istante solo domandandoci “cosa possiamo fare o dire?” e subito gli abbiamo sorriso, spontaneamente, quasi senza rendercene conto e lui ha ricambiato il nostro con un sorriso che gli ha illuminato il volto e riacceso la speranza negli occhi.
Abbiamo concluso il nostro servizio, con la celebrazione eucaristica. Era la domenica delle Palme. Commuovente ascoltare l’espressione di Gesù sulla croce “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?” un grido che scuote dal di dentro e che con forza domanda: “Dio, ti sei dimenticato anche di noi”? Si rimane in silenzio e non rimane che elevare a Dio una preghiera di invocazione per ogni volto incontrato, per ogni sguardo incrociato.
Siamo partiti da San Benedetto del Tronto, convinti che i volontari non sono angeli ma persone più fortunate in soccorso di altre che chiedono aiuto.
E poi siamo tornati a casa per continuare il nostro lavoro quotidiano arricchito dell’esperienza vissuta. Che nulla vada perduto!
Grazie di questo dono!
Grazie al bel clima di famiglia che siamo riusciti a costruire tra di noi… anche questo ha contribuito a svolgere il nostro “piccolo” servizio verso queste persone con grande disponibilità e gratuità.
Filippo Moia, Pignataro Luigia, Chiara Vanoni,
Laura Camerini con Sr Elena Cavaliere