Congresso Regionale Salesiani Cooperatori
Dal 22 al 25 aprile si è tenuto a Pacognano di Vico Equense (NA) il V Congresso Regionale dei Salesiani Cooperatori della Regione Italia-Medio Oriente- Malta. L’incontro si è svolto in un clima di famiglia grazie all’impegno e alla collaborazione nascosta e fattiva di molti che con disponibilità hanno offerto il proprio tempo e messo a disposizione le proprie capacità per il bene dell’Associazione.
L’obiettivo fondamentale è stato quello di approfondire e riflettere, come Associazione su temi riguardanti la formazione dei Salesiani Cooperatori, in particolare sono stati approfonditi i due documenti di recente approvati da parte del Consiglio Mondiale: gli Orientamenti e Indicazioni per la Formazione dei SSCC e i Criteri di Animazione e di Governo dell’ASSCC.
Questi due documenti affondano le loro radici nel PVA motivo per cui il tema del Congresso è: “Il PVA: dalla novità alla vita”, con l’obiettivo di favorire uno spazio di riflessione e formazione sui documenti e assumere queste linee guida come mezzo nella crescita vocazionale del SC e nell’accompagnamento formativo dell’aspirante, inoltre, sensibilizzare i SSCC ad assumere con competenza e spirito di servizio incarichi di animazione all’interno dell’ASSCC.
Gli interventi dei relatori, i laboratori, le serate, gli incontri informali… hanno permesso di approfondire l’importanza della formazione per la crescita della vocazione.
“La vocazione ad essere Salesiano Cooperatore è un invito a mettersi in cammino per sviluppare la vita battesimale del Cristiano.
Tale vita è insieme dono ed impegno. È dono, perché ognuno riceve da Dio un invito personale a realizzare se stesso, mettendo la propria vita a servizio del Regno ma è anche impegno, responsabilità, perché Dio non agisce mai senza il concorso della persona; è una chiamata ad aprirsi ed a cooperare all’azione trasformatrice di Dio, in modo che tutta la propria vita sia guidata dallo Spirito.
Per il Salesiano Cooperatore, questo “aprirsi e cooperare” significa realizzare nella propria vita i valori evangelici descritti nel Progetto di Vita Apostolica. Si diventa veramente Salesiano Cooperatore quando tali valori, caratteristici del buon cristiano e dell’onesto cittadino, configurano la propria mentalità, le proprie motivazioni di fondo, i propri atteggiamenti e comportamenti; quando, in sintesi, l’identità ideale espressa nel Progetto di Vita Apostolica, diviene identità reale, vissuta in umile sincerità dalla persona. Tale vocazione è originale nei suoi tratti caratteristici, è ricca nei suoi contenuti, è impegnativa nelle sue esigenze.
La chiamata del Signore ad essere Salesiano Cooperatore, però, non implica il fatto che uno possegga, fin dall’inizio ed in modo maturo, tutte le caratteristiche che essa richiede; non vuol dire neppure che uno viva pienamente e coerentemente tutte le implicazioni che essa comporta. Per rispondere coerentemente a questa chiamata è necessaria una solida formazione.
Oltre che sull’importanza di una solida formazione si è riflettuto sulla necessità, per l’apostolo, di mantenersi aggiornato e dinamico. La cultura attuale, infatti, lancia continuamente nuovi interrogativi e sfide. La Chiesa, guidata dallo Spirito, offre nuovi stimoli nella dottrina, nella prassi pastorale e nella vita spirituale. L’esistenza di un uomo, di una donna percorrono fasi diverse con problemi e opportunità sempre nuovi; dunque, non ci si può mai considerare definitivamente formati. La formazione è un processo permanente di rinnovamento.
Questi principi generali e le relative indicazioni operative hanno, dunque, un’unica finalità: portare il Salesiano Cooperatore a comprendere la ricchezza della sua vocazione per aiutarlo a rispondere alle sfide che il mondo, e particolarmente i giovani, pongono alla fede cristiana ed alla missione salesiana. Tali principi costituiscono, inoltre, un importante riferimento per tutti coloro che, nell’Associazione, hanno responsabilità formative.
Infine si è riflettuto che per raggiungere questi obiettivi è necessaria un’adeguata maturità umana ed una buona apertura culturale (dimensione umana), l’approfondimento della fede (dimensione cristiana), l’opzione educativa ed apostolica nello spirito di Don Bosco (dimensione salesiana). Queste tre dimensioni costituiscono l’impianto strutturale su cui si regge l’iter formativo, in consonanza con quanto indica la Christifideles laici” (vd. Introduzione Orientamenti)
L’album di famiglia si è arricchito di una nuova esperienza. Ognuno ha maturata la convinzione che oggi l’impegno per un’adeguata formazione è indispensabile per il bene della persona, per il futuro dell’Associazione ed anche per l’incidenza dell’azione apostolica; questa risulta significativa solo se è sostenuta dalla testimonianza ed illuminata da adeguate motivazioni.
La Celebrazione eucaristica, a conclusione dell’evento, nel Santuario della Madonna di Pompei ha segnato la ricchezza dell’esperienza di spiritualità e di Famiglia salesiana.
Sr Elena Cavaliere