Natale di pace e di speranza
Il messaggio di Augurio di Natale 2014 e nuovo Anno di Madre Yvonne Reungoat alle Figlie di Maria Ausiliatrice e a tutte le comunità educanti nel mondo.
Carissime sorelle,
con gioia e speranza rivolgo ad ognuna di voi e a ogni comunità il mio augurio di Natale, che estendo alle giovani e ai giovani, alle loro famiglie, ai diversi gruppi della Famiglia salesiana, a partire dal Rettor Maggiore don Ángel Fernández Artime con il suo Consiglio, a tutti i nostri fratelli salesiani che ringrazio di cuore per la loro fraterna vicinanza e il loro servizio spirituale.
Il tempo di Natale è prezioso per il clima che lo avvolge, fatto di sentimenti, di memoria, di segni e di gesti. Nonostante le difficoltà della vita quotidiana e le incertezze del futuro, sappiamo che davanti al popolo di Dio in cammino anche oggi brilla una grande luce. Essere in cammino è la condizione per vederla e lasciarsi guidare da essa.
Questa luce illumina le ombre che, a volte, tendono ad oscurarla. Può succedere anche nella nostra vita quando il cuore si chiude, la diffidenza mina le relazioni, l’egoismo prevale sulla solidarietà e la fraternità viene più proclamata che vissuta; quando ci lasciamo prendere dal pessimismo e guardiamo la storia con uno sguardo negativo, privo di speranza.
Nella grande luce che Dio irradia sul nostro sentiero, segno della sua presenza viva, ascoltiamo le sue chiamate, sempre nuove, per rispondere alle sfide del nostro tempo con la forza e la passione del carisma. Queste chiamate sono un appello a cambiare mentalità per stare dalla parte di ciò che è piccolo, povero, scartato, periferico; un invito a vivere l’esperienza dell’incontro con Gesù, senso autentico della nostra esistenza; a rimettersi ogni volta in cammino seguendo i suoi passi che invitano a non temere, a vincere la paura, ad aprirsi alla gioia, alla speranza e alla pace. Gesù viene nella piccolezza, perché così ha scelto nel suo amore. Egli ci invita a fare la sua stessa scelta: tocca a noi decidere la risposta. Invito ognuna di voi ad un incontro personale con Gesù in questo Natale, a vivere alla sua Presenza. Nel silenzio del cuore potremo percepire il suo amore per noi, sentirci amate personalmente da Lui e decidere una piccola risposta nuova.
Care sorelle, camminiamo insieme verso la luce: arriveremo alla grotta dove giace un Bambino avvolto in fasce. Lì contempleremo Colui che ha scelto di abitare in mezzo a noi, di farsi prossimo, vicino di casa. Anzi, di abitare la nostra casa. E poi di accompagnarci lungo il cammino insieme con i giovani e con tutta la comunità educante, con tante persone che incontriamo nella vita quotidiana. Con Gesù ritroviamo fiducia, sostegno, speranza. Egli rinsalda la nostra fede, ci apre gli occhi per vedere in modo nuovo la realtà di ogni giorno, dove le periferie si estendono sempre di più e aumenta la cultura dello scarto.
Il presepe è il luogo in cui contemplare, stupirsi, riconoscere anche i deboli segni di vita, allargare il cuore alla speranza. Dio è dalla parte dei poveri, degli ultimi. Cambia la solitudine in compagnia, la disperazione in speranza, la diffidenza in possibilità di incontro. Il presepe è condensato in un Bambino indifeso che diventa sfida e profezia per il mondo.
Per questo ogni nostra iniziativa, ogni nuovo inizio deve partire da lì.
Nel Bicentenario della nascita di don Bosco ci viene in mente un altro presepe: è l’ambiente in cui egli nacque. Da quel luogo si è diffusa nel mondo la luce del carisma salesiano: una luce di salvezza e di speranza per molti giovani. Nel progetto di Dio, la speranza viene sempre dalla periferia!
La nostra stessa fecondità vocazionale nasce a Betlemme, la casa del senso da cui uscire per evangelizzare e lasciarci evangelizzare, e così cantare insieme il canto nuovo che gli angeli hanno fatto risuonare presso la grotta: “Gloria a Dio, pace in terra!”.
Invochiamo pace per le nazioni in guerra o colpite da calamità; speranza per tanti piccoli, poveri, emarginati; gioia per tutti i giovani e le giovani, perché scoprano che la loro vita ha senso e sappiano trasmettere la novità di cui sono portatori a molti altri giovani; una nuova fecondità per la vita consacrata, a partire dalla nostra, in questo anno che Papa Francesco ha dedicato ad essa.
Buon Natale 2014 e buon anno 2015: a voi, ai vostri familiari, a coloro che incontrate sul vostro cammino. A tutti portate, con un sorriso luminoso, la buona notizia del Vangelo: Dio-è-con-noi! Sarebbe bello che in ogni comunità potessimo celebrare, anche a tavola, il Natale, con alcuni giovani che si sentono soli nella vita.
Vi giunga ancora un pensiero riconoscente per la preghiera e l’affetto con cui ci avete sostenute durante il CG XXIII, per la risonanza che la sua trasmissione sta suscitando nelle comunità del mondo, per gli auguri e i diversi segni natalizi che continuano ad arrivare.
Suor Yvonne Reungoat fma