‘La misericordia ha un volto e un nome’… Gesù Cristo!
Roma 16-26 agosto… giornate intense per le Juniores ecco il racconto di Sr Fatima Tomassi e di Sr Francesca Danieletto dell’esperienza vissuta:
“Un Volto, che si è rispecchiato in quello di ciascuna giovane sorella e compagna di percorso, durante i ricchi momenti di scambio e di condivisione informale che si sono trasformati in nuova energia per il cammino.
Un Nome, che è quotidianamente risuonato nella Parola di Dio, presentata da don Marco Napolitano, giovane sacerdote della diocesi di Nola, che con la sua competenza teologica e la profonda conoscenza della Sacra Scrittura, ha interpretato in maniera originale le cinque vie del Nuovo Umanesimo: uscire, abitare, trasfigurare, educare, annunciare.
È questa la preziosa esperienza formativa vissuta da quaranta giovani FMA da 1-4 anni di professione, provenienti dalle ispettorie d’Italia, Francia-Belgio, Spagna e Slovenia, nella città di Roma in questa seconda metà del mese di Agosto.
Le giornate – guidate da suor Anna Razionale, Coordinatrice nazionale, suor Anna Avenia e suor Stefania Vivian consigliere per la formazione nell’IMR e nell’ITV, con la preziosa collaborazione di alcune juniores – si sono sviluppate anche con alcuni contributi esterni: se gli interventi durante la ‘buonanotte’ di suor Alaìde Deretti, Consigliera per le Missioni, suor Maria Luisa Miranda, Consigliera per la Famiglia Salesiana e suor Runita Borja, Consigliera per la Pastorale giovanile hanno mostrato la bellezza del nostro Istituto e acceso i cuori verso un’adesione sempre più piena ed entusiasta al carisma, i laboratori coordinati da professionisti hanno offerto spunti di riflessione sul nostro stile educativo e sulla pastorale con i giovani.
La giornata coordinata dalla dottoressa Francesca Busnelli si è concentrata sugli strumenti operativi utili per collaborare e lavorare insieme, quella animata da Gigi Cotichella ha utilizzato il teatro come forma creativa di annuncio del Vangelo ai giovani, il laboratorio animato da sr Anna Razionale ha fornito strumenti per pensare e vivere una pastorale alla luce dell’Evangelii Gaudium e del Nuovo umanesimo aiutandoci ad esplorare nuove idee in sintonia con il carisma e con le nostre peculiarità di donne consacrate Figlie di Maria Ausiliatrice.
La città di Roma ha offerto vere esperienze di Chiesa, come il pellegrinaggio in S. Pietro attraversando la Porta Santa o il tradizionale pellegrinaggio notturno al Santuario del Divino Amore: la prima opportunità ha significato un profondo incontro con la misericordia del Padre, la seconda ha invece regalato la gioia e la genuinità della fede popolare, semplice e fervorosa.
D’altra parte, la Città Eterna ha reso possibile la contemplazione del volto di Cristo anche grazie alla bellezza delle sue opere d’arte, in particolare attraverso quelle del Caravaggio. Come ci insegna questo grande artista, il mistero dell’esistenza umana può essere espresso dal gioco tra luci ed ombre, e un’esperienza intensa come quella vissuta presso l’Istituto per ciechi Sant’Alessio-Margherita di Savoia di Roma è stata in grado di far toccare con mano la difficoltà e il desiderio di un fiducioso abbandono in una situazione di buio totale.
Una rilettura alla luce della fede di quanto vissuto, ricorda una volta di più quanto nella nostra vita si abbia bisogno di una voce chiara e di mani sicure per poter affrontare il cammino e quanto nelle situazioni di crisi l’accettazione della condizione, il silenzio e il fare ordine siano i punti di forza per affrontare ogni difficoltà .
Un tempo lasciato alla nostra “responsabilità” che ha messo davvero al centro di tutto la Parola, integrata con l’esperienza, la condivisione e tempi di profonda riflessione è sembrato proprio la vera risposta ai nostri concreti bisogni di suore, giovani di professione, inserite in un cammino sincero di sequela del Signore Gesù, che cercano la Voce e non tante voci… l’unica salda roccia a cui poter ancorare davvero la vita.
Il ricordo di ogni singolo frammento di questa esperienza formativa si fa preghiera di lode al Signore per la delicatezza con cui sempre accompagna i nostri passi e per la fraterna comunione che ha regalato, nel desiderio che l’incontro con il Suo volto possa portare il Suo frutto.
A noi la responsabilità e l’onere di non “sprecare” nulla ma di potercene servire per crescere nel Suo amore come donne, consacrate, Figlie di Maria Ausiliatrice.”
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