I giovani al CGXXIII
Dal 10 al 12 ottobre scorso ho avuto la Grazia, insieme ad altri giovani delle Conferenze Interispettoriali Europee (CII-CIEM-CIEP), di prendere parte alla sessione del Capitolo Generale XXIII delle Figlie di Maria Ausiliatrice dedicata proprio al confronto e al dialogo con i giovani.
Un’esperienza breve – siamo giunti in Casa Generalizia intorno alle 19 di venerdì sera e siamo ripartiti dopo l’Angelus di domenica con il Papa – ma decisamente intensa, arricchente, emozionante e che ha aperto in me grandi spiragli di speranza.
Il fulcro della nostra partecipazione è stata la giornata di sabato, la cui mattinata è stata dedicata all’ascolto delle nostre riflessioni su quattro domande:
1) Come annunciare Gesù nel mondo che cambia, a una generazione che cambia?
2) L’essere oggi con i giovani casa, quale profezia di vita religiosa ci chiede?
3) Qual è la nuova visione di comunità con i giovani?
4) Come situarci nella cultura della comunicazione?
Nei mesi precedenti al Capitolo siamo stati divisi in quattro gruppi, a ognuno dei quali è stata affidata una domanda; il lavoro è iniziato personalmente, per poi convogliare in una sintesi delle risposte per ogni domanda, che è stata letta da ciascun gruppo nella mattinata del Capitolo a noi dedicata. Il pomeriggio è stato poi riservato alla discussione di quanto emerso, in gruppi linguistici misti laici e FMA.
Nel suo saluto di venerdì sera Madre Yvonne ha dato il benvenuto a noi giovani nel nostro “primo Capitolo”: non so cosa riserverà il futuro ad ognuno di noi, ma credo che date queste premesse non possiamo che augurarci che l’esperienza si ripeta!
Abbiamo trovato un clima di grande festa, apertura ed accoglienza: lo spirito salesiano era davvero percepibile, come se i lavori del Capitolo vivessero di un momento “pratico”, in cortile, dopo giornate di lettura, studio e meditazione. Abbiamo sperimentato la gioia di essere salutati e abbracciati in tutte le lingue del mondo e dell’Istituto; al passare nei corridoi, durante i pasti, ad ogni intervallo eravamo avvicinati da Figlie di Maria Ausiliatrice che oltre a volerci conoscere ci interpellavano, chiedendo la nostra opinione sugli argomenti più diversi.
È stato come se le sorelle capitolari si mettessero alla scuola di noi giovani, secondo lo stile del “Con i giovani, per i giovani” tanto caro a don Bosco e al Rettor Maggiore. Abbiamo davvero percepito, in chi avevamo di fronte, l’interesse per le nostre idee, la voglia di venirci incontro per rispondere alle nostre domande ed esigenze: mi sono sentita dire, nelle parole e nei modi, “tu sei preziosa ai miei occhi”.
I lavori del pomeriggio mi hanno poi convinta di come i nostri contributi siano stati davvero ascoltati, interiorizzati, assunti come intenzioni da concretizzare nel proseguo dei lavori del Capitolo. Anche se a distanza di poche ore, lo spirito di domenica mattina era ben diverso da quello di venerdì sera: come è stato detto in assemblea, è stato creato un precedente, è stata aperta la porta al dialogo e al confronto con i giovani, e ora non si potrà tornare indietro!
In tutto ciò, ho lasciato il Capitolo con l’idea che siano stati gettati semi di novità; avverto una sensazione di pace, di serenità, data dalla speranza concreta di una “conversione”, di un ritorno alle radici del carisma e di una risposta vera e autentica alle sfide della società di oggi. Credo che il nostro contributo, in quanto giovani, abbia aperto gli occhi su quanto bene il mondo voglia alle Figlie di Maria Ausiliatrice, alle quali domanda di non aver paura, di buttarsi, perché c’è bisogno di loro!
La parola che ho sentito maggiormente, fin dai primi momenti, è stata “Grazie”; e non posso che esprimere ancora una volta tutta la mia riconoscenza, innanzitutto a chi ci ha scelto come rappresentanti delle nostre Ispettorie, dandoci una grande fiducia. Un Grazie che torna a Roma, ad ognuna delle Capitolari, alla Madre, per l’affetto sincero che abbiamo percepito durante tutta la nostra permanenza. E infine, un Grazie a tutte le Figlie di Maria Ausiliatrice che ci hanno sostenuto con la preghiera e con tanti gesti di affetto e riconoscenza sia durante i giorni del Capitolo, sia al nostro ritorno in Ispettoria.
I lavori continuano, certi di aver assistito all’inizio di un nuovo capitolo, nelle nostre vite come in quella dell’Istituto!