I COLLEGI UNIVERSITARI: CASE PER CRESCERE
Roma (Italia). Si è svolto a Roma, in Casa Generalizia FMA, dal 1° al 3 marzo 2019, il primo incontro per le responsabili dei collegi e delle residenze universitarie al quale hanno partecipato 16 Figlie di Maria Ausiliatrice provenienti da varie nazioni dell’Europa. Il convegno è stato organizzato dall’Ambito per la Pastorale giovanile ed è incominciato con il saluto di Suor Chiara Cazzuola, Vicaria generale.
L’obiettivo dell’incontro è stato: “confrontarsi, conoscersi, fare rete, scambiare idee ed esperienze a partire dal Sinodo sui giovani e dall’accompagnamento dei giovani nella pastorale universitaria”.
Suor Runita Borja, Consigliera generale per la Pastorale giovanile, ha presentato il programma delle giornate le quali sono state scandite da momenti di preghiera, dinamiche di conoscenza, lavoro di gruppo, tempo per dialogare, per conoscere le buone prassi che si stanno attuando nelle residenze universitarie con e per i giovani.
Il Convegno è stato l’occasione per rilanciare il ruolo educativo dei collegi e delle residenze per gli studenti universitari, tutte realtà chiamate a offrire ben più di un tetto, ma una casa per crescere e offrire a ogni studente e a ogni comunità universitaria un percorso di condivisione che sia al tempo stesso formativo e conviviale.
Formazione integrale, senso di appartenenza, apertura al dialogo e al confronto. Sono queste le caratteristiche principali che rendono i Collegi luoghi di formazione a 360 gradi. Non una semplice sistemazione alberghiera, dunque, ma un’esperienza che ha un valore aggiunto e richiede agli studenti un impegno affinché possano essere protagonisti della propria storia. Dalla condivisione dei sogni e delle sfide è emerso che è importante creare un ambiente familiare perché, indipendentemente dalla facoltà frequentata interessa formare la donna e l’uomo di domani. Così ogni Collegio cura la formazione culturale e spirituale degli studenti promuovendo diverse iniziative. I Collegi, pur essendo aperti a tutti, anche se di altre religioni e non battezzati, hanno un piano educativo preciso e chi sceglie questo tipo di esperienza ne sottoscrive e ne abbracciano l’intero progetto. In questo modo i giovani sono responsabilizzati fin dall’inizio e sono chiamati a essere non solo destinatari della proposta, ma soggetti attivi. Inoltre, nell’ottica di una educazione integrale, sono favoriti il confronto e l’interscambio sia tra i ragazzi sia tra i Collegi. Chi sceglie di abitare in una residenza universitaria vi trova spazi ma soprattutto contenuti.
Dalla condivisione delle buone prassi è emerso che ciò che accomuna le numerose realtà diffuse un po’ in tutto il territorio d’Europa è un progetto educativo e spirituale che è condiviso dagli studenti, perché il collegio è un luogo dove ci si forma e ci si prepara alla vita, con un arricchimento straordinario ispirato ai valori cristiani. E qui si sperimentano esperienze che accrescono le competenze relazionali e insegnano cosa significa donare se stessi; si impara a crescere attraverso le diverse attività promosse; si diventa capaci di ascoltare, di portare avanti progetti per lungo tempo e di accogliere, perché lo scopo è una formazione completa, umana e religiosa.
L’incontro è terminato con un arrivederci al prossimo anno per un secondo incontro.
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