Con i giovani per un Europa protagonista
Risuona ancora oggi nel cuore di ogni Figlia di Maria Ausiliatrice il discorso che il Santo Padre ha tenuto alla comunità Europea di Strasburgo, e dal quale emergono infiniti spunti di riflessione e la sfida a “costruire oggi”, insieme ai giovani un’Europa unita e pacifica, a riflettere sui percorsi e modalità possibili perché il vecchio continente torni a essere lievito e fermento per il mondo.
Il messaggio del Papa si pone in perfetta sintonia con le linee programmatiche del XXIII Capitolo Generale: costruire insieme ai giovani la casa dei “sogni e dei segni”. Una casa “aperta e solidale” nel cuore di un’Europa “ferita e stanca (…) impaurita e piegata su se stessa – come l’ha definita il Papa – che ha smarrito la propria identità e non più capace di aprirsi alla dimensione trascendente della vita”.
Ci siamo interrogati, tante volte, in quanto “testimoni discreti e coerenti” ma credibili, come possiamo rivitalizzare, dal di dentro, la nostra presenza carismatica in questa Europa che amiamo e sentiamo nostra per trasmettere ai giovani un messaggio di speranza che ci si radica principalmente nell’amore di Cristo ed è frutto dello Spirito che ci chiede, in quanto “cittadini” di un’Europa in cammino di prenderci “cura della fragilità dei popoli e delle persone” – ha ancora detto il Papa.
Promotrici di un umanesimo autentico che è il “tessuto fondamentale della civiltà europea”, fondata su solide radici cristiane, ci mettiamo in ascolto attento e amoroso dei giovani, soggetti attivi e protagonisti indiscutibili della storia e ai quali appartiene il futuro dell’Europa e della Chiesa.
In questi ultimi anni non sono mancate frequenti iniziative e proposte sia nell’ambito formativo che pastorale, per “risignificare” la nostra presenza e per acquisire una “mentalità comune e una consapevolezza maggiore delle sfide e delle prospettive che interpellano la nostra identità di Figlie di Maria Ausiliatrice, al fine di essere segni dell’amore di Dio nel cuore dell’Europa, soprattutto per le giovani e i giovani”.
Guardiamo, dunque all’Europa della condivisione e dell’armonia tra i popoli, all’Europa degli antichi ideali e degli intramontabili valori, guardiamo all’Europa di oggi che ha bisogno – ha detto Bergoglio – di ritrovare “quella giovinezza dello spirito che l’ha resa feconda e grande”, di riscoprire “la sua anima buona”.
Impegniamoci, dunque, per infondere un’anima a questa grande “casa comune”, l’Europa affinché si viva lo spirito di fratellanza, si costruiscano ponti di pace e di amicizia, si promuova il benessere e si stabiliscano legami d’amore tra i suoi figli.
Impegniamoci con i giovani a suscitare e promuovere – come ci ha esortati il Papa – un’Europa “protagonista, portatrice di scienza, di arte, di musica, di valori umani e anche di fede. L’Europa che contempla il cielo e persegue degli ideali; l’Europa che guarda e difende e tutela l’uomo; l’Europa che cammina sulla terra sicura e salda, prezioso punto di riferimento per tutta l’umanità”!