XXVI edizione dei Giochi Internazionali della Gioventù Salesiana
La XXVI edizione dei Giochi Internazionali della Gioventù Salesiana che avrà inizio il 29 aprile, sarà per la prima volta a Torino, Capitale Europea dello Sport.
Dal 1990, anno di nascita dei giochi internazionali della gioventù salesiana, tutti i giovani sportivi, europei e non, hanno l’opportunità di incontrarsi nel nome di Don Bosco e quest’anno, in occasione dei festeggiamenti del Bicentenario della nascita del Santo dei giovani, l’opportunità di vivere, facendo sport, un momento forte di fraternità e di crescita umana e cristiana, alla luce del Sistema Preventivo.
Le competizioni avranno inizio mercoledì 30 aprile alle ore 20.30, e nel corso della mattinata saranno le discipline di pallacanestro, pallavolo, calcio, calcio a 5 e tennis tavolo, a dare l’avvio alle gare; dopo la cerimonia d’apertura ufficiale dei tornei al Pala Alpitour di Torino ci sarà una grande festa dello sport, dove ragazzi, salesiani, suore, dirigenti e allenatori, riconoscendosi festosamente “famiglia salesiana”, vivranno un momento particolarmente intenso di amicizia e comunione.
Sabato 2 maggio tutte le delegazioni sportive partecipanti s’incontreranno presso la Basilica di Maria Ausiliatrice per la celebrazione eucaristica, mentre domenica 3 avranno luogo le finali dei vari tornei, seguite dalle premiazioni dei vincitori e dalla cerimonia conclusiva.
Cinque giorni durante i quali 1200 atleti provenienti da 11 nazioni diverse competiranno: Italia, Austria, Belgio, Croazia, Germania, Malta, Polonia, Portogallo, Spagna, Slovenia Ucraina. Le squadre si raduneranno per la prima volta presso il Villaggio Sportivo PGS, in Piazzale Grande, Torino, per vivere l’esperienza unica e indimenticabile di uno sport “giovane” e “salesiano”.
Cinque giorni dedicati interamente allo sport per rispondere alle aspirazioni più profonde dei giovani. Uno “sport con l’anima” che unisce e crea amicizia in un ambiente sano e genuino.
Cinque giorni per sperimentare un autentico clima di famiglia in un reciproco scambio alla pari.
Cinque giorni per riflettere sui grandi valori educativi dello sport che crea coesione e cementa lo spirito di gruppo.
Cinque giorni per trasmettere i valori essenziali di una sana competizione, senza arrivismi e pregiudizi, che avvantaggia la dimensione agonistica fatta di “lealtà, abnegazione, voglia di stare insieme”.
Cinque giorni per dare spazio alla preghiera comune e alla riflessione, per mettersi “in gioco, nella ricerca del bene, nella Chiesa e nella società, senza paura, con coraggio ed entusiasmo” come ci ricorda Papa Francesco.
Nel suo messaggio ai giovani della PGS, Madre Yvonne Reingoat, superiora delle Figlie di Maria Ausiliatrice, invita i ragazzi a vivere l’esperienza di Torino, città dove Don Bosco ha dato origine all’oratorio, con speranza e ottimismo, dando ampio spazio all’allegria, alla gioia, e all’entusiasmo “per le cose che contano, il gioco condiviso”.
E concludendo, ribadisce: “lo sport, vissuto nello stile che caratterizza le PGS, è lo spazio dove questi ideali possono venire alla luce e poter essere poi irradiati nella realtà dove ogni giorno vivete. Voi potete essere protagonisti di una società nuova, di una Chiesa in cammino. Insieme, siete capaci di trasformare l’attività sportiva in un mezzo efficace per andare verso le “periferie” e provare la gioia di donare il meglio di voi stessi a chi attende amicizia, accoglienza, una stretta di mano con sincerità, un sorriso che comunica ottimismo.
Un saluto e un auguro di bene va anche a tutte le persone che condividono questa esperienza: allenatrici/tori, educatrici/tori, autorità religiose e civili presenti a questo evento – continua la Madre – che ci riporta alle origini di un grande santo: san Giovanni Bosco”.
Testo integrale del Messaggio di Madre Yvonne
E il Rettor Maggiore dei salesiani, Àngel Fernández Artime, vuole che i giovani a Torino-Valdocco si sentano a casa propria, parte viva di quei luoghi che hanno visto Don Bosco protagonista di un “grande disegno d’amore”, in favore dei giovani poveri e abbandonati.
Li invita ad “essere forti nel cammino della vita, forti nella fede, credendo realmente nelle proprie capacità e possibilità”, per costruire oggi “una società di giustizia e di pace” .
Don Bosco ancora oggi – ricorda ancora il Rettor Maggiore – vuole che i suoi giovani siano protagonisti della propria vita, “consapevoli e attivi nella vita della Chiesa e della società”. E lo possiamo fare – continua il Rettor Maggiore – “camminando insieme, educandoci reciprocamente, apportando ciascuno il dono che noi siamo, riempiendo di senso le nostre vite”.
Testo integrale del Messaggio del Rettor Maggiore Don Àngel Fernández Artime
E in tutto questo lo sport può aiutarci, creando le condizioni per una vita ricca di speranza, di valori e virtù: quali “perseveranza, determinazione, disponibilità e spirito di sacrificio, disciplina interiore ed esteriore, spirito di squadra, solidarietà, giustizia, correttezza…”, virtù “che rivestono un ruolo determinante anche nella vita di tutti i giorni e debbono essere continuamente allenate”. (Papa Benedetto).
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