La vita si fa storia…
Commento al Messaggio del Santo Padre Francesco per la 54.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2020
Con la scelta del tema, tratto da un passo del Libro dell’Esodo “Perché tu possa ricordare e fare memoria” (Es 10,2), Papa Francesco sottolinea come sia particolarmente prezioso, nella comunicazione, il patrimonio della memoria.
Il futuro, ha sottolineato più volte il Papa in varie occasioni, è radicato nella storia vissuta. La memoria stessa non va considerata come un “corpo statico”, ma piuttosto una “realtà dinamica”. Attraverso la memoria avviene la consegna di storie, speranze, sogni ed esperienze da una generazione ad un’altra.
Nel messaggio per la Gionata Mondiale della Pace, Papa Francesco, sottolinea ancora il valore della memoria. Ricorda il viaggio in Giappone e l’incontro con gli Hibakusha, i sopravvissuti ai bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki, coloro che mantengono viva la fiamma della coscienza collettiva, testimoniando l’esperienza vissuta. La loro testimonianza risveglia e conserva in questo modo la memoria delle vittime, perché la coscienza umana diventi sempre più forte di fronte ad ogni volontà di dominio e di distruzione. Aiutare a ricordare è garanzia e stimolo per costruire un futuro più giusto e fraterno.
La memoria è orizzonte si speranza: in tanti momenti difficili il ricordo anche di un piccolo gesto di solidarietà ricevuta può ispirare scelte coraggiose, mettere in moto nuove energie, riaccendere nuova speranza nei singoli e nelle comunità.
Come cristiani il tema della memoria ci è particolarmente caro. Facciamo continuamente memoria di Cristo che ha donato la sua vita per la nostra riconciliazione.
Ricordare quindi per orientare il futuro, alimentare sogni e speranze; per promuovere percorsi di pace e di accoglienza; per richiamare il grade amore che ci avvolge e ci accompagna; per condividere una storia che costruiamo giorno per giorno tra gioia e dolore.
Queste semplici considerazioni danno valore a tanti strumenti che nella nostra tradizione salesiana ci aiutano a fare memoria e ci permettono di lasciare traccia di un vissuto che può così essere ripreso, riletto e che nel tempo permette una riflessione che aiuta a cogliere il senso e il significato della nostra storia personale e comunitaria.
Fra i tanti strumenti ricordiamo i cenni biografici delle FMA che ci lasciano, le biografie, la Cronaca della casa, la Cronistoria dell’Ispettoria e dell’Istituto, i verbali redatti nelle più diverse situazioni, le documentazioni fotografiche, i brevi cenni e i tanti scatti fotografici condivisi sui social…
Sono strumenti che, quando ben redatti, composti e conservati, all’occasione aiutano a ricostruire la vita che diventa patrimonio che può essere condiviso.
Diventa storia, una storia che ci appartiene, che è espressione di vitalità, che chiama per nome gli errori, che dona speranza, che valorizza il passato e apre strade di futuro, che non considera il passato per le cose fatte e dette, ma per la promessa che porta in sé.
Ogni racconto nasce dalla vita, dall’incontro con l’altro. La comunicazione è chiamata dunque a mettere in connessione, attraverso il racconto, la memoria con la vita.
Gesù faceva ricorso alle parabole per comunicare la forza vitale del Regno di Dio, lasciando agli ascoltatori la libertà di accogliere questi racconti e riferirli anche a sé stessi. Don Bosco utilizzava i sogni per parlare alla vita dei giovani. Madre Mazzarello richiamava nelle sue lettere immagini di vita quotidiana e semplice per toccare il cuore delle figlie.
La forza di una storia si esprime nella capacità di generare un cambiamento. Un racconto esemplare ha una forza trasformativa. Lo sperimentiamo quando ci confrontiamo, attraverso il racconto, con le vite dei santi.
È bello, che proprio quest’anno, la nostra proposta pastorale Puoi essere santo #lìdovesei, ci inviti a fare memoria di tante storie di quotidiana santità, di dono semplice e autentico della vita. Storie che acquistano senso se raccontate, riportate alla memoria, per offrire possibilità di rilettura della propria vita.
Al centro della riflessione Papa Francesco non mette gli strumenti della comunicazione sociale, che sono e restano strumenti, ma la persona, con le sue relazioni e la sua innata capacità di comunicare.
Il Papa chiede a tutti, nessuno escluso, di far fruttare questo talento: fare della comunicazione uno strumento per costruire ponti, per unire e per condividere la bellezza dell’essere fratelli in un tempo segnato da contrasti e divisioni. In questo senso la vita si fa storia, diventa opportunità di conoscenza dell’altro, insegna, aiuta a condividere e a crescere in solidarietà, accoglienza e partecipazione.
Sr. Cristina Festa – Referente Comunicazione ILS
(cf. Comunicato sul Tema del Messaggio del Santo Padre Francesco per la 54.ma Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali 2020; Messaggio del Santo Padre Francesco per la 53.ma Giornata Mondiale della Pace 2020).
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