IN FEDELTÀ AL COORDINAMENTO PER LA COMUNIONE
La Cultura della Comunicazione supera la visione puramente strumentale, implica un atteggiamento di fondo indispensabile oggi in qualunque azione pastorale e riafferma la necessità di operare in rete in un’ottica di convergenza.
La comunione non solo sta al principio della comunicazione, ma ne è anche l’esito. La prima lettera di San Giovani ricorda che l’annuncio nasce da un’esperienza di comunicazione e comunione, e il suo fine è far partecipare gli ascoltatori alla medesima comunione (Direttorio Comunicazione, 40)
Il cambio di mentalità è necessario per guardare alla comunicazione da un’ottica diversa. L’opzione per la comunicazione implica cambiamenti a livello personale, nelle relazioni reciproche, nelle strutture e nei processi messi in atto. L’assunzione di una giusta prospettiva fa guardare a questo mondo non come un nuovo campo da conquistare o qualcosa da cui difendersi. Il cambio genera in noi FMA la consapevolezza della comunicazione come una missione; richiede di superare una visione strumentale delle nuove tecnologie, per entrare nel mondo digitale non solo come utenti, ma come cercatrici di senso e promotrici di nuova cultura Atti CGXXIII, 47)
Pensare, lavorare insieme attuando una metodologia di collaborazione in un contesto di forte complessità è il presupposto di un modello di coordinamento in linea con il Progetto formativo delle FMA.
Si tratta di una scelta che va oltre una pura organizzazione e che fa emergere più chiaramente linee di forza o nuclei di convergenza… Riuscire a coordinarsi in modo armonico garantisce la sinergia di tutte le risorse attorno al comune progetto internazionale, ispettoriale e locale al di là dei diversi modi e delle varie strutture di animazione (LOME 81, pag 135)