I giovani si generano e gli adulti si ri-generano
Un luogo in cui “i giovani si generano e gli adulti si ri-generano”, così possiamo definire l’Oratorio salesiano di Mazzarino. Questa formula racchiude il significato di “cuore oratoriano mazzarinese”, la sua forza generatrice e rigeneratrice che comunica energia e gioia, voglia di stare insieme, di pregare insieme. L’oratorio di Mazzarino è da decenni cuore nevralgico della formazione di molti ragazzi. È già la sua stessa ubicazione ad indicarlo: attraversare la piazzetta intitolata a D. Franco Solarino, il sacerdote salesiano inventore del grest vissuto tanti anni a Mazzarino, suggerisce che in questo ambiente si respira vita, giovinezza, freschezza. È una viavai di gente di ogni età, che qui si ritrova per una ragione… Quale? Entri in questa “casa” e capisci che la sua frequentazione non è lasciata alla improvvisazione, perché i sentimenti, i sorrisi, le sfide sono avvolte in una rete educativa tenuta in mano da 3 suore: Sr Pina , Sr Francesca e Sr Paola.
Nell’androne la statua di Maria Ausiliatrice ti viene incontro, ti saluta e ti introduce in un ambiente sano, un cortile dove i giovani sono assistiti dalla maestosa figura di D. Bosco in bronzo; e poi c’è chi affolla il lungo corridoio all’aperto per i giochi, chi si dedica a fare teatro, chi i laboratori artistico, di musica, di danza, chi si rifugia nella luminosità della chiesa dedicata a D. Bosco.
Quella operativa presso l’oratorio salesiano di Mazzarino è una rete educativa che avvolge un contenitore di attività e iniziative, dalla lotta alla dispersione scolastica, allo sport come strumento di crescita e di aggregazione, alla formazione di 90 giovani animatori, ai percorsi di fraternità e formazione di giovani famiglie. L’elenco delle opere promosse dalla comunità è abbastanza lunga: Pgs, doposcuola e recupero scolastico individuale, l’oratorio quotidiano, l’ unione Ex allievi, il laboratorio Mamma Margherita, la catechesi, i salesiani cooperatori, il grest, il volontariato del Servizio civile nazionale. La casa si pone come uno dei nodi più importanti dell’azione educativa della città e lo si riscontra anche quando l’oratorio dialoga con il territorio; ne sono un esempio i lavori di pubblica utilità, svolti da ragazzi che, d’intesa col tribunale di Gela, scelgono di mettersi a servizio dell’oratorio con varie mansioni; oltre al servizio reso alla chiesa locale con la formazione dei catechisti, la catechesi parrocchiale e la consulta di pastorale giovanile.
Il “cuore oratoriano” ha una sua storia a Mazzarino ed è radicato nello stile e nell’approccio educativo storico e contemporaneo che custodisce generazioni di persone. Una comunità attenta alle ricorrenze, a festeggiare D. Bosco e Maria Ausiliatrice, per rendere viva la loro presenza, sempre, nelle vittorie e nelle sconfitte quotidiane dei suoi figli e cerca di affrontarle con l’esercizio della comprensione, dell’apertura e della trasparenza, del dinamismo e della flessibilità degli orari, legati all’esigenza della missione. Una comunità che soddisfa la sete di protagonismo dei giovani, che si avvale della collaborazione di molte realtà laiche ed associazioni. Qual è lo stile, se non quello di un cuore oratoriano che non delega, non abdica al suo compito educativo, un cuore che fa sentire l’eco delle sue pulsazioni all’esterno, quella porta aperta segno di vita e di comunione, quel cuore che chiama per nome quanti stanno fuori da quell’ambiente. Un cuore che ha a cuore il presente e il futuro dei giovani e che parla al loro cuore.