Expo 2015: FMA per l’Imprenditorialità femminile
Milano (Italia). È appena iniziato il mese di settembre e presso il Padiglione Casa don Bosco in EXPO continua il ricco calendario di eventi programmati allo scopo di diffondere i principi base del metodo educativo salesiano.
Dal 1 al 9 settembre a Expo 2015, presso Casa Don Bosco, le Figlie di Maria Ausiliatrice presentano attraverso una mostra il loro impegno decennale a sostegno dello sviluppo della microimprenditorialità femminile, piccoli aiuti per sostenere grandi sogni e dare “Energia per la vita”.
Le Figlie di Maria Ausiliatrice da sempre credono e fanno leva sulla forza generatrice delle donne, capaci di far nascere l’alternativa economica nel rispetto della propria cultura e delle risorse del Creato.
La mostra presenta una carrellata di “buone pratiche” di microcredito per microprogetti di sviluppo dando voce ad alcune esperienze locali in grado di far germogliare migliori condizioni di vita per le persone, le famiglie e le comunità. Strumenti preziosi per uscire dall’assistenzialismo, stimolare l’attività produttiva dal basso, far riemergere la creatività e l’ingegnosità delle donne, dare speranza, dignità e lavoro.
Un percorso tra i diversi continenti dove microcredito e microeconomie sono diffuse e si differenziano a seconda delle peculiarità culturali tipiche locali. Si passa dall’allevamento di piccolo bestiame e dalla coltivazione di ortaggi alla tessitura, dalla produzione alimentare alla medicina alternativa
Il decennio 2004-2014 è stato preso come riferimento per analizzare l’impegno di formazione e di avvio delle attività realizzate con 144 progetti di microcredito e 266 microprogetti di sviluppo raggiungendo circa 30.000 beneficiari.
L’impegno delle FMA in questo settore ha una caratteristica tipica: l’attenzione alla dimensione educativa delle esperienze, in particolare la formazione al lavoro, al cooperativismo e all’autofinanziamento e lo sviluppo di una cittadinanza attiva. Avviare una piccola attività generatrice di reddito può garantire il miglioramento delle condizioni di vita dell’intera famiglia e la possibilità di educazione per i figli, oltre a favorire l’empowerment della donna stessa.
Il 4 settembre hanno portato la loro testimonianza un gruppo di giovani immigrati, beneficiari di un microcredito, accolti presso la Casa delle FMA di Cammarata (Sicilia), attualmente impegnati in un percorso di agricoltura sociale che permette loro di apprendere i fondamenti dell’agricoltura locale, in particolare della coltivazione delle olive. Il percorso che stanno facendo permette loro di recuperare delle capacità e conoscenze apprese nel paesi di origine, implementandole, e agevolare l’inserimento nel contesto lavorativo tipico del territorio che li ospita.
Il Progetto “Mani al Timone” è finalizzato all’accoglienza e all’inclusione. Una missione possibile: integrare i giovani immigrati ospiti presso la struttura di accoglienza Sprar delle FMA, insegnando loro un mestiere perché si possano inserire meglio nel tessuto lavorativo locale. Coltivando prodotti di qualità, ritrovano le tradizioni agricole tipiche del loro paese. Un orto con impianto d’irrigazione nasce su un terreno incolto che viene lavorato fianco a fianco.
Tutto è iniziato con una piccola piantagione di pomodori ed è continuato con la bonifica e la cura di un oliveto arricchito di nuove piante. Con la conoscenza degli strumenti adatti, ecco prodotto l’olio.